Pochi giorni fa è apparsa, sulle testate italiane, la
notizia in base la quale ancora non si è giunti ad un accordo definitivo con la
Svizzera, ma si è in dirittura di arrivo.
Il rientro di capitali, noto come voluntary disclosure,
riguarda la regolarizzazione di capitali non dichiarati detenuti all’estero e
avviene attraverso una richiesta spontanea del contribuente (voluntary, appunto).
I soggetti coinvolti, ovvero le persone fisiche e i
soci di società di persone che non hanno dichiarato redditi di capitale
percepiti all’estero, gli enti non commerciali, (quindi non società di capitali
e enti commerciali), possono presentare richiesta di ammissione entro il 30
settembre 2015 esibendo la documentazione completa su investimenti e attività
finanziarie costituiti o detenuti all’estero, anche indirettamente o per
interposta persona, su come si sono costituiti e sui guadagni realizzati negli ultimi
10 anni in termini di interessi, dividendi, plusvalenze, anche tramite società, trust o fondazioni. E´possibile
dichiarare le mancate dichiarazioni relative a conti correnti, azioni,
obbligazioni, derivati, polizze, gioielli, immobili, opere d'arte e barche,
quindi tutto ciò che andrebbe dichiarato nel quadro RW.
Il decreto prevede che le imposte vengano pagate per
intero con un meccanismo di riduzioni delle relative sanzioni.
Inoltre, chi partecipa alla regolarizzazione spontanea
non sarà perseguibile penalmente per omessa o infedele dichiarazione. Per i
comportamenti fraudolenti (fatture o dichiarazioni false o altri artifici) la
pena è ridotta fino alla metà.
Per quanto riguarda le norme penali, il provvedimento
prevede che chi partecipa alla regolarizzazione spontanea non sarà perseguibile
per omessa o infedele dichiarazione, mentre per altre ipotesi di reato è
prevista una attenuazione del carico penale; nessun effetto è previsto sul
fronte delle sanzioni e dei presidi in materia di contrasto del riciclaggio e
di finanziamento al terrorismo.
Il decreto legge contiene, altresì, disposizioni in
materia di rinvio di termini relativi ad adempimenti tributari e contributivi.
Ovviamente per l’Italia e gli Italiani, anche se con
decenni di ritardo, è una buona notizia ma c’è da dire che le norme che
riguardano le riduzioni delle sanzioni per chi si auto – denuncia, francamente,
non mi sembrano affatto giuste. Queste persone per decenni, sia per
l’elevata/pesantissima tassazione, sia per puro egoismo, hanno sottratto alle
casse dello Stato e alla vita degli italiani centinaia di miliardi di euro, con
tutte le conseguenze che noi tutti conosciamo perfettamente.
Non capisco proprio perché in Italia si deve applicare
sempre la regola del buonismo. Negli USA chi non paga le tasse va in carcere,
proprio perché la materia è considerata di primaria importanza; il pagamento
delle tasse e´considerato un dovere morale. Ora dico, non si vuole mandarli in
carcere, ma quanto meno si facciano pagare tutte le tasse e tutte le sanzioni.
Non è necessario farsi dire dagli evasori in via autonoma che hanno evaso. Gli
accordi permetteranno allo Stato di sapere chi ha evaso. E chi ha evaso dovrà
essere punito, punto! Perché la loro evasione, non solo non ha permesso lo
sviluppo dello Stato ma ha arrecato gravissimi danni alle vite di tutti gli
italiani. E per questo si deve premiarli? Solo in Italia accadono queste porcate.
Altro punto aperto riguarderà gli anni di riferimento per
il rientro dei capitali. C’è chi scrive che dovranno essere considerati gli
anni aperti agli accertamenti, e quindi gli ultimi 5 anni e c’è chi scrive
dieci anni. Mi auguro vivamente che gli anni non siano cinque, ma siano più di
dieci. Se queste persone hanno evaso per minimo vent’anni quale sarebbe la
logica che starebbe dietro alla norma in base alla quale il rientro deve
riguardare solo 5 o 10 anni? Se non quella di far male, solo parzialmente, agli
evasori, magari, amici del legislatore? Stanno riducendo l’Italia ad un Paese
non del terzo mondo ma dell’ultimo mondo. E´vergognoso ciò a cui stiamo
assistendo ma per potere cambiare questo andamento decadente esiste un solo
modo (purtroppo) previsto dalla costituzione; dare l’assenso alle prossime
politiche alle persone oneste che hanno a cuore il bene dell’Italia e il futuro
delle famiglie Italiane. Noi di Allenza Tricolore proveremo a cambiare, ma
abbiamo bisogno del vostro aiuto e del vostro assenso.
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